TUTTI I BAMBINI DEL MONDO

ROMA: LE DIFFICOLTA' DELL'INFANZIA VISTE DA ALESSANDRINI

"Tutti i bambini del mondo",
un cd nato per far riflettere
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Accade spesso, sempre pi�� spesso, che i mezzi d'informazione pubblicizzano iniziative umanitarie��� organizzate da grandi gruppi industriali che incoraggiano il cittadino all'acquisto di un certo prodotto,���in modo da poter sfamare, vestire, istruire il "bambino africano", o per costruire le case, ���l'ospedale, la scuola, chiaramente in Africa.���Accade spesso, sempre pi�� spesso, che emittenti televisive organizzano trasmissioni con enormi display���che conteggiano la raccolta fondi per questa o quella iniziativa di beneficenza, cosi come accade ���di vedere inseriti in vari giornali bollettini di conto corrente a favore di enti ed organizzazioni, ���anche internazionali.��� Accade sempre pi�� spesso che artisti di fama nazionale o internazionale realizzino dischi il cui ricavato���venga devoluto a questa o quella organizzazione: tutto ci�� ̬ certamente lodevole, ma andando ���pi�� a fondo alla questione, tutt'oggi nel mondo ci sono 800 milioni di persone che soffrono la fame.���Fabrizio Alessandrini e Andrea Gargiulo, entrambi compositori (chitarrista uno e piansta l'altro���vantano collaborazioni con gente del calibro di Riccardo Cocciante, Laura Pausini ed Enzo Gragnaniello)���leggendo un toccante articolo sui bambini a firma di Stella Pende, hanno avverito l'esigenza ���di intraprendere un immaginario viaggio musicale nel loro mondo, firmando a quattro mani���le undici composizioni, di chiara matrice jazzistica, racchiuse nell'album "Tutti i bambini del mondo".���"Il nostro mondo assurdo - spiega Fabrizio Alessandrini - pieno di contraddizioni, di pazzie, ���che finch̩ riguardano il "popolo" adulto riesco ancora a sopportarlo, ma il mio tormento inizia ���quando trasciniamo in questa folle realt��, i bambini. Bambini che decidiamo di mettere al mondo���per forza, per caso, o per sbaglio. Bambini che poi facciamo morire di botte, di sesso, di fame...���Orrori che apprendiamo dalla televisione, dalla radio, dai giornali, ma ̬ sufficiente voltare pagina ���per non pensarci pi��... e poi nella pagina successiva leggiamo che un crescente problema giovanile ���negli Stati Uniti, ̬ l'obesit��... pi�� in basso si vede uno spazio pubblicitario di un noto marchio���di abbigliamento in cui vengono rappresentati bambini di tutte le razze come in una sorta���di inno all'eguaglianza, ma una settimana dopo, arriva la notizia che una delle fabbriche ���che produceva merci per quel marchio, sfruttava minorenni come forza lavoro.���"Tutti i bambini del mondo" ̬ un disco dalle tinte morbide, dalle sonorit�� rotonde, dai rimandi musicali���che riportano al nostro Pino Daniele e all'impareggiabile Pat Metheny, dalle influenze che mischiano jazz ���e radici mediterranee. " Realizzare composizioni strumentali che esprimessero queste sensazioni, ���non ̬ stato facile -conclude il compositore - cosi come non sar�� facile, ce ne rendiamo conto,���capire le nostre intenzioni senza uso di testi.���E' per questo motivo che abbiamo deciso di utilizzare nei nostri concerti, un supporto video ���per la proiezione di immagini che aiutino a percorrere questo viaggio nella felicit�� e nella disperazione,���del mondo dei bambini, di "Tutti i bambini del mondo". Dobbiamo fermarci a riflettere sul fatto ���che in qualsiasi momento della nostra giornata, mentre ci lamentiamo nel traffico, ���o ci ritroviamo a desiderare quel vestito, o quel televisore, e faremmo di tutto per averlo,���c'̬ da qualche altra parte del pianeta, in quel preciso istante, qualcuno che nella assoluta povert�� lotta���tra la vita e la morte".

������Stefano Acanfora

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Felicemente riuniti intorno a Fabrizio Alessandrini e Andrea Gargiulo, i musicisti che hanno collaborato ���alla realizzazione del disco non si pu�� certamente dire che non abbiano avuto modo di porsi in luce���nell'accompagnare il pianista ed il chitarrista durante i loro innovativi ed espressivi viaggi sonori ���in angoli caldi, mediterranei, luminosi, d'immediata piacevolezza.���Tal ̬ ci�� che perviene fin dal primo ascolto di "Tutti i bambini del mondo", 11 brani densi di espressivit�ʉ��e passione, di buon gusto sia nella costruzione delle melodie che nella scelta di registri tonali ���in gran parte decisi se non vigorosi, comunque sempre improntati al voler stabilire con chi ascolta���un'empatia intensa, priva di fratture. Si potr�� pensare ad un album forse ���easy���, forse troppo ���smooth���:���niente affatto, Alessandrini ̬ chitarrista abile e preparato, in grado di marcare di forte espressivit�� ���ogni fraseggio, ogni improvvisazione ��� anche se lui ̬ convinto (ahinoi) di farne poca d'improvvisazione.������Allo stesso modo Andrea���Gargiulo, abile e puntuale nel supportare il suo solista con intelligenza e tinteggiature armonicamente���coerenti, personale e coinvolgente quando ̬ lui a tessere le trame del discorso, come quando���in ���Stand up��� s'incontrano i cromatismi dei due, per poi separarsi e ricongiungersi a fine brano.���Briosi questi musicisti, divertenti perfino nell'argomentare questa sintassi jazzistica con eleganza, ���nitore formale, quasi con nonchalanche, pronti al disegno di atmosfere d'ampio respiro:���voci strumentali dalle sonorit�� aperte, rotonde, solari e raffinate come detto, ma mai in pericolo���di caduta in fusion banale o, peggio ancora, pop.���Il jazz, nei Nostri, ha lasciato marca indelebile, e non si pu�� non riconoscerlo nel virtuosismo di Fabrizio���e Andrea; virtuosismo, sia chiaro, mai fine a se stesso. Performances ad effetto, qualcuno intender��?���Potrebbe essere���ma non c'̬ provincialismo culturale nel lirismo di ���Dentro la scatola���,���quando all'equilibrio sonoro si unisce la discorsivit�� pi�� intima, pi�� meditante; ���Su dormi Alessandra���,���ce ne fosse la necessit��, dimostrerebbe, poi, l'abilit�� dei due ideatori del progetto sia sul piano tecnico���che nell'organizzazione degli insiemi strumentali, ugualmente per ���Vento del Sud���, ballad ricca di fascino ���e di spunti d'ispirazione.���L'happy jazz, quello di spessore e di lucida espressivit��, pu�� allora felicemente incontrare ���in ���Tutti i bambini del mondo��� un tessuto new age da cui non possono pi�� ragionevolmente ���prescindere lo strumentista ed il compositore: un variegato e brillante tappeto ���su cui dar voce alle proprie intuizioni melodiche ed al proprio talento.������


Fabrizio Ciccarelli - VINILE MANIA

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Sonorit�� mediterranee per denuciare le violenze all���infanzia
Bambini maltratti, picchiati, costretti alla fame, bambini emarginati:
a loro ̬ dedicato il cd di Fabrizio Alessandrini ed Andrea Gargiulo, perch̩ possano
come ���Tutti i bambini del mondo��� essere aiutati a vivere la loro infanzia,
senza emarginazioni e disillusioni.
A dar voce ai bambini , per aiutarci a riflettere, sono le sonorit�� e le atmosfere
mediterranee che il disco sprigiona. I brani di musica strumentale, frutto di una accurata
ricerca, attingono a vari generi musicali, dal jazz al rock, e parlano, ma solo attraverso
le note, degli orrori e delle disumane violenze subite ogni giorno dai bambini.
Risultato una la musica calda e coinvolgente , che non denuncia ma invita a non dimenticare
e risveglia un desiderio di pace e di giustizia sociale.
Il progetto parte da un articolo su Panorama di Stella Pende che riferiva degli orrori
subiti dai bambini, ospitati da un istituto per handicappati della Moldavia.
Questo lo spunto ... il resto ̬ opera dell���esperienza musicale del chitarrista Alessandrini
e del pianista Gargiulo, entrambi compositori con notevole esperienza nel campo del jazz
e della musica leggera, che hanno dato vita ad un concerto , dove la musica,
unica protagonista, trasmette sensazioni, angosce, emozioni.
Il duo, rivelatosi di grande bravura - esecutori formidabili li ha definiti Tooths Thielemans -
ha suscitato grande interesse tra gli addetti ai lavori e musicisti.
Edito dalla Vela al Vento ed.musicali , il disco ̬ stato promosso in tutt���Italia
con applauditissimi concerti , che accompagnati da proezioni video, hanno commosso
e raccolto adesione e consensi.

Eduardo Improta - WEBARTISTI

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Non troppo spesso si ha la fortuna d'incontrare un musicista come Fabrizio Alessandrini, autore, ���assieme ad Andrea Gargiulo, di ���Tutti i bambini del mondo���, album interessante ���non solo per i contenuti musicali ma anche per quelli umani, come emerger�� dall'intervista che segue. ���Una ���bella chiacchierata���, come si dice, in cui il chitarrista tocca molti argomenti col garbo ���che distingue il suo modo di essere e di suonare.������Volentieri diamo spazio a Fabrizio, il vantaggio sar�� tutto per i lettori���.������F.C. Ciao Fabrizio, ti va una presentazione?���F.A. Sono nato 42 anni fa a Roma, dove sono rimasto fino all'et�� di 29 anni per trasferirmi���definitivamente a Napoli. Una scelta obbligata per motivi familiari (mia moglie ̬ napoletana)���presa senza tanti problemi e della quale non mai avuto pentimenti.���La mia carriera musicale ufficiale inizia a 16 anni con l'incisione di un disco. ���Facevo parte di un gruppo denominato "Poster", sai, era l'epoca dei gruppi storici Pooh, ���Bottega dell'Arte, ecc.���Le mie influenze e gusti musicali all'epoca si orientavano principalmente sulla musica rock, ���un po' CSNY, molto YES, moltissimo PINK FLOYD.���A 18 anni comincia la mia passione per il Jazz. Da buon autodidatta, cominciai a studiare ���come un forsennato su tutto quello che ritenevo potesse essere utile a poter suonare���come i miei idoli dell'epoca: Pat Metheny, Wes Montgomery, George Benson...���Per un anno quasi sono stato in tour con una cantante americana, si chiamava Judy Campus. ���Ci facemmo l'Italia in lungo ed in largo, isole comprese. Una esperienza molto impegnativa. ���Praticamente salivamo sul palco in due, io suonavo lei cantava.���Per un certo periodo frequentai per quasi due anni la Libera Universit�� di Musica a Roma, ���per seguire il corso di liuto barocco tenuto dal M� Andrea Damiani. ���Poi alla fine optai per una full immersion su trattati di armonia, teoria musicale, lasciando il liuto.���Ricordo che per un lungo periodo le mie giornate di studio duravano anche per 15 ore. ���Praticamente stavo sempre con la chitarra in mano e gli occhi sui libri. ���Per riposarmi mi distraevo registrando nel mio piccolo home studio le prime cose che cominciavo���a comporre.���In quel periodo cominciai a far pratica in alcuni studi di registrazione di Roma come turnista.���Ho avuto modo di collaborare in studio con Gazebo (te lo ricordi?) Riccardo Cocciante,���Paolo Cassella, ed molti altri artisti minori.���Parallelamente ho portato avanti un' attivit�� di produzione della cosiddetta musica di sonorizzazione.���Musiche di commento, sigle, stacchi, e tutto ci�� che registi di spiccata instabilit�� emotiva, ���potevano chiedermi. In questo modo credo di aver realizzato tre o quattro dischi per la Rai.���L'ultimo, "Dream in Progress", lo abbiamo realizzato insieme io ed Andrea Gargiulo, ���contemporaneamente alle registrazioni di "Tutti i bambini del mondo".���Alla fine degli anni '80 ho cominciato presso la scuola Phoneido di Roma l'attivit�� di insegnante���di chitarra, attivit�� che tuttora svolgo.���Nel '91 e nel '92, fui selezionato per le serate conclusive dell' Eddie Lang Jazz Festival���nell'omonimo concorso per giovani chitarristi jazz.���Fu esaltante, mi trovai a competere con gente come Rocco Zifarelli, Max Carletti, Stefano Micarelli, ���ed ho avuto modo di suonare con musicisti storici del jazz italiano, Giorgio Rosciglione, Geg̬ Munari...���Nel '93 finalmente mi trasferisco a Napoli anche se la frequentavo gi�� dall '84. ���A proposito in quel periodo suonai nei pi�� importanti clubs partenopei.���Appena metto piede a Napoli in modo definitivo arriva l'ingaggio per andare in tour con Laura Pausini.���In quell'anno vinse Sanremo con "La solitudine", e quindi, mi trovai in un tour vero.���Grande impianto, grandi palchi, grandi tecnici e soprattutto grande pubblico. ���Mediamente 10.000 spettatori. Nel'94 insieme ad altri miei due amici fondiamo ���l'Associazione Culturale Bluesette. L'attivit�� didattica musicale dell'associazione della quale ���sono presidente continua ancora oggi.���Nel 2001 incido il disco "Tutti i bambini del Mondo" insieme ad Andrea Gargiulo.���Nel 2003 costituisco la societ�� di edizioni musicali Wakepress fondando l'etichetta NoVoices Records,���con annessa sala di incisione.���Negli anni successivi proseguo l'attivit�� musicale con il gruppo Chic 'n' Bossa capeggiato ���da Federica Cammarota insegnante di canto della mia scuola, suonando praticamente ���in tutti i locali dell'underground campano nonch̬ festival e rassegne.���Nel 2006 organizzo in collaborazione con il comune di Portici "Gentemergente"���(Rassegna di artisti emergenti), ed il NoVoices Festival, vetrina dei musicisti della omonima etichetta.���Attualmente sono impegnato nella produzione del disco Jobim enjoy the Funk!, dei Jabu.���Duo nato dalle ceneri dei Chic'n'Bossa.

F.. Passiamo a ���Tutti i bambini del mondo���; ascoltando il cd si ha la sensazione ���di un'estrema sensibilit�� sottesa alle note ed al messaggio che volete proporre ���secondo una sintassi musicale moderna, avvolgente e molto gradevole. ���Vuoi parlarmi del vostro progetto, cos�� attento nelle intenzioni morali ?

F.A..Tutti i bambini del mondo ̬ un album pensato e suonato col cuore. Inizialmente,���alla lettura del reportage di Stella Pende, dedicato ai maltrattamenti su bambini ���di un istituto della Moldavia, ebbi una forte spinta nel realizzare musiche che esprimessero ���il mio stato d'animo sulla condizione dei bambini.���In particolare mi attirava l'idea che nello stesso momento sul pianeta terra potessero esistere���delle condizioni talmente contrastanti sulla qualit�� di vita di esseri la cui unica colpa ���era quella di essere venuti al mondo, magari nel posto sbagliato. Nello stesso istante potevo pensare���al pianto di un bambino che non ha ricevuto l'ennesimo giocattolo, confondersi con quello di un altro bambino che aspetta invece, dopo giorni, qualcosa da mangiare... qualunque cosa.���Per me, dovevano essere aiutati entrambi.���Andrea Gargiulo, che inizialmente avevo contattato per aiutarmi nelle parti di piano e tastiere, ���volle far parte del progetto in modo pi�� completo, firmando alcuni brani e guadagnandosi���in modo pi�� che leggittimo la paternit�� dell'opera. Condivise tutti gli aspetti che mi avevano spinto���alla realizzazione di questo lavoro.���Spiegare la mia presa di posizione riguardo la tematica affrontata, porterebbe via troppo tempo. ���Ho delle mie convinzioni che forse possono apparire "strane", come ad esempio la repulsione ���a fare l'elemosina ai bambini, precoci mendicanti, delle metropolitane di tutto il mondo.���O per esempio, la mia posizione critica nei confronti delle istituzioni mondiali (vedi Unicef o Fao)���dove si distribuiscono molti stipendi ma la situazione degli africani, alla fine, ̬ sempre la stessa. ���Trenta anni fa in Africa morivano milioni di persone ogni anno per fame.���Oggi muoiono milioni di persone ogni anno per fame. Cosa ̬ cambiato?���A volte penso che forse, anche la fame nel mondo ̬ business...���Queste mie riflessioni aprono dei veri e propri dibattiti e quindi richiedono molto tempo ���per tutti i dovuti chiarimenti, non credo valga la pena affrontare la cosa ora.���Quello che non sopporto sono le persone che fanno donazioni a grandi enti, non sapendo ���che fine faranno i soldi. D'altra parte la cosa importante, ̬ che loro siano a posto con la coscienza.���Io credo che occorra un maggiore coinvolgimento. Per ognuno di noi.���Sto aspettando con ansia l'organizzazione un viaggio con un mio amico sacerdote congolese, ���p. Sebastien, per andare ad insegnare e registrare musica dei suoi ragazzi.���Questo ̬ ci�� che lui mi ha proposto. Un bel viaggio in Congo. Grande!!!������F.C. Calore mediterraneo, atmosfere delicate, saggezza strumentale, ottimo interplay, ���felici rimandi alla lezione armonica di Metheny, Robben Ford, e tanti altri���(se vuoi, indicameli tu, a me vengono in mente anche altri, ma questo ha poca importanza). ���Il tuo modo di suonare risulta in ogni caso personale e "ben argomentato".���F.A. Il mio percorso musicale ̬ costituito da poche esperienze importanti.���Ho ascoltato moltissimi musicisti e moltissima musica, ma quelli che ritengo mi abbiano influenzato���veramente sono una "manciata".���Metheny e Ford sono sicuramente tra quelli, ma ho sempre cercato, anche attraverso la scelta ���dei miei strumenti, una voce pi�� personale.���Per questo sono anni ormai che suono quasi esclusivamente la chitarra classica. ���Trovo che gli strumenti acustici favoriscano lo sviluppo di un proprio suono.���Sono sempre stato interessato all'aspetto melodico di un brano, sia per ci�� che riguarda ���la composizione che per l'improvvisazione.���Tuttavia ritengo sia quasi impossibile suonare oggi musica di matrice jazzistica ���senza essere neanche minimamente influenzato da musicisti come Metheny.���Per quanto ci riguarda credo o almeno spero, di aver trasmesso una componente ���anche mediterranea nelle note del disco.

F.C. Non manca, anzi, il sorriso (ben venga sempre!); poi gli inserti del geniale Tot�Ӊ��all'interno del cd: come mai? (Una risposta gi�� l'avrei, ma meglio che parli tu)������F.A. In fase di missaggio notavo che nel disco veleggiava una certa aria di "seriet��".���Non ̬ certamente parte del mio carattere, ne tantomeno in quello di Andrea, il prendersi sul serio.���Ho colto al volo la proposta di Andrea di inserire quelle citazioni di Tot��. ���L'inserimento non ̬ affatto casuale. Ci sono motivi specifici sul perch̬ sono state scelte quelle battute���e sul momento in cui sono state inserite.���"...cacciatelo a questo fetente!" ̬ ovviamente riferito al batterista Claudio Romano ���per via delle sue perfomances finali.���"...la scienza va premiata... " Io ed Andrea ci prendiamo in giro.���E' la fine del disco, ma anche l'inizio di un brano in cui succede veramente di tutto!

F.C. L'opera risulta espressiva, la band mette in luce padronanza strumentale, i pentagrammi,���piacevolmente sfuggenti, rivelano lirismo e pathos in una evidente personalit�� musicale,���intensa e caratterizzata da un tatto discorsivo spesso intimista.������F.A. Coloro che hanno collaborato alla realizzazione del disco prima ancora di essere musicisti sono amici.���Amici veri. Alludo al fatto che per molti di loro c'̬ stato con me o con Andrea un rapporto���di profonda stima e vita vissuta insieme.���Mario Mazzaro ha vissuto a casa mia per oltre un anno. Enrico Del Gaudio ed Andrea ���sono praticamente cresciuti insieme.���Non c'̬ stato nessun tipo di indicazione riguardo il cosa suonare.���La scelta di uno o dell'altro musicista ̬ derivata unicamente dalle loro caratteristiche espressive���in grado di dare ad un determinato brano, il sound che io ed Andrea avevamo in mente.���La profonda conoscenza ed il talento di ogni singolo musicista ha permesso questo.

F.C. Le scelte ritmiche e melodiche s'accostano ad un linguaggio improvvisativo moderno ���e convincente, privo di fratture, il timing e lo spettro timbrico di piano/ basso/batteria���giungono a chi ascolta formalmente nitidi.������F.A. I brani da inserire sono stati scelti in seguito ad un lavoro piuttosto lungo.���Abbiamo deciso di suonare per un certo periodo i brani in modo da arrivare alla definizione ���degli arrangiamenti.���Io volevo che in formazione di quintetto fosse possibile suonare il repertorio dal vivo. ���Volevo registrare solo ci�� che tecnicamente eravamo in grado di suonare, non volevo quindi ���troppe sovraincisioni, tagli, ecc....���Dopo quasi un anno di lavoro decidemmo di entrare in sala. Praticamente a parte le tastiere,���che avevamo preventivamente realizzato nel nostro studio, abbiamo registrato tutte le parti ���in quartetto (piano- chitarrabasso- batteria) "live" in studio... in due giorni.���Alcune cose sono state registrate in modo "diverso".���"Intorno a me" ̬ la registrazione di una prova effettuata nel mio studio.���Dopo altri tentativi ci siamo accorti che quella take era veramente la migliore.���Mi ricordo che ci siamo divertiti molto��ω��"Vento del Sud", ̬ andata bene alla prima take. Io ed Andrea avevamo in testa lo stesso tempo, ���la stessa intenzione, le stesse dinamiche...���"Strade" un ottima performance di Andrea ed Enrico registrata nello studio di Enrico.

F.C. Vuoi parlarmi dei pentagrammi da un lato pi�� strettamente armonico?

F.A. La differenza sostanziale che credo di riscontrare tra il mio modo di comporre e quello di Andrea���̬ da ricercare nella nostra preparazione musicale, pi�� che nei gusti.���Andrea ̬ un musicista formidabile e grande cultore della storia musicale oltre che docente ���al Conservatorio di Bari. I suoi interventi sono riconoscibili nella gestione delle armonie,���sicuramente molto pi�� elaborate delle mie.���Song for speedy ne ̬ un esempio. E' un brano che presenta un tema fortemente melodico���ed estremamente semplice.���Il fatto interessante ̬ che quelle note si muovono su una struttura armonica ���che nella parte improvvisata, al contrario, mette a dura prova. Hai presente i poliaccordi??���I miei temi, da buon "chitarrista di strada", trovano spazio in soluzioni armoniche decisamente fluide.���Credo che un assiduo ascolto di musica pop, anche italiana, mi abbia suggerito questo tipo di approccio.���La conoscenza delle teorie armoniche proprie della musica jazz vengono in mio aiuto quando ���ho necessit�� di praticare delle sostituzioni per arricchire il tessuto armonico o magari per variare ���le intenzioni in qualche solo. A volte ci si lascia prendere la mano da soluzioni���anglo-americane, sicuramente accattivanti. ���Il mio tentativo ̬ quello di far emergere, la dove ̬ possibile, il fatto che sono un musicista ���nato in una terra di grande tradizione musicale.���La mia ricerca ̬ sicuramente la semplicit�� melodica. Per semplicit�� intendo dire equilibrio,���gusto, coerenza. Nel nostro repertorio musicale lirico ci sono un' infinit�� di esempi.���Forse sotto questo aspetto, il chitarrista che pi�� di ogni altro unisce questi elementi ̬ proprio Jim Hall.���Lo trovo cosi poco "americano"��ω��Credo che il lavoro pi�� duro, per me ed Andrea, sia stato quello di costruire i brani, quelli pi�� lunghi,���utilizzando parti che tenessero sempre viva l'attenzione dell'ascoltatore. Strade, Stand-up, ���Contrasti ne sono degli esempi.���Almeno per quanto mi riguarda, non credo di aver utilizzato le parti improvvisate ���come elemento di richiamo. Non mi ritengo affatto un buon improvvisatore.

F.C. ���veramente a me non sembra, comunque se lo dici tu��ω��C'̬ qualcosa ancora che tieni particolarmente a sottolineare, non ̬ vero?

F.A. Ci tenevo a parlarti brevemente del dopo disco. Che cosa ho fatto dopo l'uscita del CD?���Dopo aver tentato invano di promuovere il disco con concerti (assai pochi), nel totale abbandono ���da parte dei discografici, pensai che era giunto il momento di sostenere tutti coloro���che nonostante il loro talento trovavano difficolt�� nel proporre la loro musica. ���Decisi quindi insieme al mio amico Carlo Ventura, di fondare la NoVoices Records, diventando cos��, produttore. Tuttavia la mia attivit�� musicale continua in una veste insolita. ���L'insegnante di canto della scuola che dirigevo all'epoca, cultrice della musica brasiliana, ���mi propone di formare un gruppo per suonare essenzialmente il repertorio di Jobim. ���Nel corso di qualche mese, e molti concerti, il trio iniziale diventa in molti casi anche sestetto. ���Ci chiamavamo ���Chic 'n' Bossa���. In due anni di attivit�� suonammo moltissimo raggiungendo un livello���di affiatamento notevole.���Cominciammo quindi a lavorare sul riarrangiamento dei brani bossa, che per�� si allontanavano ���dalle intenzioni di alcuni dei musicisti del gruppo. Per questo motivo, pi�� qualche incomprensione, ���arrivammo allo scioglimento.���Io che non volevo buttare due anni di lavoro, proposi a Federica, la cantante, di continuare���in forma di duo il lavoro, al fine di pubblicare un CD.���Attualmente abbiamo terminato sette brani del M� Jobim, arrangiando in modo decisamente originale,���in molti casi anche sconvolgendo le strutture armoniche, quei brani che tutto il mondo conosce. ���Garota di Ipanema, Aguas de Marco, ecc...���Sono sicuro di aver prodotto qualcosa di nuovo, e come sempre accade, cerco il confronto ���con tutti coloro i quali ritengo essere preziosi interlocutori.���A parte la batteria, ho arrangiato i brani insieme a Federica suonando la chitarra, il basso,���le percussioni. E' stato un lavoraccio, ma quanto ci siamo divertiti...

F.C.. Allora a presto, e buona musica!���
F.A. Ciao a presto... e grazie ancora.

 

Fabrizio Ciccarelli - AUDIOCOSTRUZIONI

 

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