A Portici si è svolta la presentazione in anteprima assoluta del suo primo lavoro discografico, Welcome, pubblicato dall’etichetta NoVoices, specializzata nella produzione di musica strumentale, a cura dell’Associazione culturale BLab presieduta da Ileana Bonadies. Il musicista è Francesco Scelzo, e con la sua chitarra classica, che ha iniziato a studiare da piccolo, raggiungendo – oggi – traguardi e riconoscimenti importanti, sia in Italia che all’estero, sta incantando sempre più il pubblico che ha la fortuna di ascoltarlo dal vivo (ed ora anche in cd). Diplomatosi, a soli 19 anni, presso il Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli, in Chitarra Classica, il talentoso giovane ventitreenne di origine peruviane, a settembre di quest’anno ha conseguito il Master of Performance advanced instruments studies presso la Guildhall School of Music and Drama di Londra. Allievo di chitarristi di fama mondiale, ha frequentato corsi accademici di Chitarra Flamenca suonando con varie orchestre e band ed esprimendosi in diversi generi musicali. Numerosissimi sono stati i successi conseguiti in concorsi internazionali e nei concerti tenuti in giro per l’Europa. Del 2010 la vittoria del Premio Nazionale delle Arti, il più importante riconoscimento accademico Italiano di Chitarra Classica. Nell’estate del 2011 è stato tra i protagonisti del Ravello Festival e degli Incontri musicali presso la Fondazione W. Walton di Forio d’Ischia. Ultimissime sue esibizioni di rilievo si sono avute in occasione dei Festival internazionali di chitarra classica e musica da camera di Fiuggi, Castel D’Aiano (Bo) e Napoli, e, ad ottobre, nell’ambito del XXVII Festival Internacional Andres Segovia di Madrid. Nell’album Welcome Francesco Scelzo spazia, con la sua chitarra, dalle classiche variazioni dello spagnolo Llobet, fino alla musica degli argentini Piazzolla, Arroyo e Ginastera e quella brasiliana di Jobim non mancando suggestive incursioni nel panorama del jazz. Dotato di una tecnica eccezionale ed una sensibilità artistica innata, con la sua chitarra Scelzo sa entusiasmare gli ascoltatori avvicinando in modo naturale alle sonorità di quello che è uno strumento a cui si è forse poco abituati: il risultato è il compimento di un viaggio musicale dalle molteplici sfumature, che emoziona e piace. Per conoscere meglio il progetto, abbiamo intervistato i protagonisti: Fabrizio Alessandrini, produttore musicale e fondatore dell’etichetta NoVoices e Francesco Scelzo.

Come nasce l’etichetta NoVoices e quale musica si prefigge di pubblicare?
Nel 2003 io e Carlo Ventura abbiamo fondato l’etichetta NoVoices records, con l’obbiettivo di promuovere e sostenere artisti impegnati nella produzione di musica di qualità. L’attività editoriale è specializzata in pubblicazioni esclusivamente di musica strumentale.

Cosa significa oggi produrre musica: quale la condizione del settore discografico in Italia e a Napoli, in particolare?
Nel mondo ed in particolare in Italia, si sta vivendo un epocale cambiamento del metodo di ascolto e di fruizione della musica. Ormai il cd è destinato a scomparire. Il modo di proporre e trasferire opere musicali, deve tener conto delle nuove tecnologie di comunicazione, a discapito della qualità audio, e della qualità del momento dell’ascolto. Va inoltre aggiunto che nei cosiddetti “nativi digitali” non è nemmeno presente l’idea che la musica debba essere acquistata. La attuale crisi economica così pressante fa il resto… Insomma, oggi chi continua a fare musica e a produrre musica, lo fa veramente per passione. C’è rimasta solo quella…

Come è avvenuto l’incontro con Francesco Scelzo e la sua chitarra classica e come avete scelto il taglio da dare al suo primo lavoro Welcome?
Conosco Francesco da moltissimo tempo. Per un qualche anno sono stato suo insegnante di chitarra moderna. Lui poi ha proseguito la sua strada definendo un percorso più specifico nel repertorio classico. Al termine della fase accademica, ho proposto a lui la realizzazione di un album d’esordio che dopo alcuni tentativi si è concretizzato in “Welcome”. L’album è stato registrato praticamente in due giorni, e Francesco nelle decisioni sui brani da registrare, e su ciò che questo lavoro doveva rappresentare, ha avuto “carta bianca”.

Quali sono le qualità a cui dai attenzione per poi decidere di produrre un disco?
Non è facile trovare elementi e caratteristiche che possano indurci a produrre un cd. In genere cerchiamo la creatività, l’onestà della proposta musicale. Cerchiamo nell’artista che propone la sua musica, il coraggio di scelte anche difficili, che possano aggiungere nuove idee, nuovi capitoli nel panorama musicale. In questo senso c’è sicuramente una eccessiva produzione di musica. Tutti vogliono (e tutti possono) produrre musica. Il mercato musicale oggi soffre molto anche questa nuova condizione. La difficoltà ad emergere che in passato c’è sempre stata, oggi è elevata all’ennesima potenza, proprio perché c’è una oggettiva difficoltà a distinguersi. In questo senso Francesco Scelzo, emerge con il suo lavoro grazie al suo indiscusso e precoce talento.

Francesco Scelzo:
Come ti sei avvicinato alla chitarra classica e quale il percorso che hai intrapreso per giungere alle attuali importanti soddisfazioni?
Mi sono avvicinato alla chitarra grazie a mio padre che ne aveva una in casa e che mi ha mostrato i primi rudimenti. In seguito ho preso lezioni private fino ad entrare al Conservatorio, prima a Salerno e poi a Napoli dove mi sono diplomato. Subito dopo il diploma ho preso la laurea di secondo livello in Discipline musicali sempre al Conservatorio. Nel 2011 mi sono trasferito a Londra per perfezionarmi presso la prestigiosa Guildhall School Of Music and Drama dove mi sono laureato quest’anno con il massimo dei voti conseguendo il “Master of Arts” della City Universiry of London.

C’è un musicista a cui ti ispiri? Quale è il genere musicale che maggiormente preferisci e in cui ti riconosci?
Mi piace molto il chitarrista montenegrino Petrit Ceku e il ceco Pavel Steidl. Per quanto riguarda il genere musicale, mi sembra chiaro che la strada che ho intrapreso sia quella della musica classica ma come vorrei avere un approccio con quest’ultima leggermente diverso, scegliendo un particolare repertorio e alcuni compositori non propriamente classici.

Il tuo primo cd Welcome racchiude sonorità molteplici e dalle mille sfumature: cosa vorresti che raccontasse questo lavoro a chi lo ascolta?
Vorrei offrire all’ascoltatore solo un “piccolissimo” assaggio di ciò che una chitarra può fare e riprodurre. Purtroppo con il tempo mi sono accorto che c’è sempre più la tendenza da parte delle persone di considerare non per quello che sono strumenti come il mandolino la fisarmonica oppure la chitarra.

La presentazione in anteprima assoluta di Welcome è avvenuta all’interno di un “salotto culturale”, quello ideato e organizzato dall’associazione BLab a Portici (Na): quale è la dimensione che prediligi per le tue esibizioni? Senza alcun dubbio quelle dove c’è un pubblico ben predisposte ad ascoltare musica e il salotto culturale di BLab lo è stato di sicuro!