Non poteva che chiamarsi "Lomanto's market" il secondo lavoro discografico del vocalist napoletano Carlo Lomanto. L'album, infatti, è una sorta di mercato musicale con undici temi che risentono delle tradizioni più diverse: da quella marcatamente napoletana a quella afro–americana, da quella greco–balcanica a quella araba, passando attraverso il canto armonico e quello gregoriano. "Vicoli" è un brano popolare che ricorda non solo gli angiporti di Napoli, ma tutte le stradine anguste di città come Algeri o Tunisi. "Fly away" e "Forgiveness" sono due pezzi strumentali a cui Federica Cammarota ha adattato testi in inglese. L'ansia percussiva di Ciccio Merolla, che emerge soprattutto nella seconda parte, rende "Fly away" vicina alle sonorità africane, mentre il fraseggio di Antonio Onorato impreziosisce "Forgiveness" di una malinconia tipicamente tirrenica. Seguono "Cinque cose di te", dalla ritmica balcanica, e "Settequenza", un pezzo di Marco Sannini, che si apre con un accenno di canto gregoriano. La sesta traccia è "Quartieri spagnoli", "parolata" e cantata da Myriam Lattanzio; la settima è "Souk", tra le più attraenti di tutto il lavoro. Poi c'è "Crisommola", secondo brano di Sannini; "Quiet storm and angry star", il pezzo meno esaltante del disco (ma nei mercati, si sa, si trova di tutto!); e "Cicci's walk", altro tema di Sannini, a metà strada tra la melodia popolare e il jazz. L'album si chiude con "Lomanto's improvisation", cinque minuti e diciannove secondi di purissima improvvisazione vocale registrati dal vivo in un'esibizione a Roma, il 7 luglio del 2002. Certamente più maturo del cd d'esordio ("Le cose che ho perso"), questo secondo lavoro risente ancora troppo della ricerca che Lomanto sta effettuando in questi anni nel tentativo, riteniamo, di arrivare ad una personalità artistica definita. Speriamo solo che durante il percorso non si lasci per strada quegli aspetti inediti che rendono così preziosa la sua vocalità.
Claudio Lombardi