MARCO SPEDALIERE
 
1. An Image Of You
2. Luoghi Comuni
3. Francis
4. Crypto
5. 1984
6. Made in China
7. Waiting Tomorrow
8. The Rising Sun
 
 
 
Marco Spedaliere - soprano
Dario Zeno - piano
Davide Costagliela - bass
Sergio Di Natale - drums
Ciro Gentile - classic guitar
Fabrizio Alessandrini - acoustic guitar
Mario Nappi - piano
 

 RASSEGNA STAMPA
 
Duttile e valido polisassofonista di estrazione classica, Marco Spedaliere registra il suo primo lavoro discografico prendendo al suo fianco alcuni tra i musicisti più interessanti ed eclettici del panorama contemporaneo, quali Sergio Di Natale, Davide Costagliola e Fabrizio Alessandrini, proponendo otto brani dalle molteplici sfaccettature estetiche.
Moderno e passato si amalgamano con l'empatia, la tecnica ed il sentimento che il band leader esprime attraverso i suoi sassofoni, definendo un interessante e poliedrico melange jazzistico d'avanguardia che passa attraverso generi strutturalmente distanti come l'acid e l'etno, la fusion ed il dub.
Con il brano di apertura, "An Image of You", prende luce questa ambientazione sperimentale attraverso suadenti soluzioni melodiche che ricordano alcune delle ramificazioni più passionali del tango, immerse in sonorità malinconiche ed immerse nel pathos, con un Dario Zeno al pianoforte abile e pensoso nell'accompagnare l'organico con dinamismo e coinvolgimento emozionale.
Il frequente background di strumenti ambient e sintetizzatori è il fulcro del sound "elettrico" di questa registrazione, particolarmente enfatizzato nella distorsione degli energici e gravissimi bassi dell'intenso acid-fusion di "Crypto" e nelle corpose curvature dub di "Luoghi Comuni".
Convincente e pregevole l'arrangiamento disegnato da Spedaliere fra le distese e morbide note di "To The Rising Sun", brano onirico e leggero in cui è lo stesso autore ad eseguirne con espressività i temi morbidi e rarefatti sia al piano che ai fiati.
La partecipazione di Sergio Di Natale e Davide Costagliola offre un'importante collaborazione nella costruzione della parte ritmica nella maggior parte dei brani, così come Fabrizio Alessandrini dà luce al suo peculiare modo di far musica in "1984", non solo nell'ariosa e inconfondibile tecnica con la chitarra ma anche nella costruzione di un luminoso sound dalle forme impressionistiche coniugate in spazi vigorosi ed intensi nella varietas di strutture sonore evolute ed estemporanee nella fluidità dei soli.
Una registrazione interessante e davvero originale che suscita una sentita curiosità verso le possibilità che le blue notes possono ancora offrirci, nuove sensazioni che ancora troppo raramente riescono a sgorgare dalle necessità creative delle nuove generazioni di jazzisti. E gli artisti che hanno partecipato a questa registrazione, ne siamo certi, sapranno offrirci ancora molta altra musica di livello.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia